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Movimento di manifattura: cosa significa davvero?

Dr. N

I movimenti di manifattura sono tra i punti forti su cui fanno leva i reparti marketing dell’alta orologeria. Non sono pochi i casi in cui aziende orologiere di prestigio mostrano con orgoglio il marchio “in-house” riguardo ai propri movimenti, salvo poi scoprire che si tratta di versioni modificate di movimenti prodotti da terzi. In alcuni casi il confine è abbastanza “grigio”: i movimenti sono magari prodotti da una controllata del gruppo che possiede la Casa orologiera, la quale poi definisce “di manifattura” i movimenti stessi.

Ma quanto è davvero importante montare un movimento di manifattura e quanto invece si può fare affidamento anche su calibri “di fornitura”? Scopriamolo insieme, andando ad analizzare i movimenti di manifattura e, in un prossimo articolo, quelli di fornitura.

 

Il movimento  di manifattura 3135 di Rolex, che per decenni ha animato orologi come il Submariner e il Datejust 

Calibro di manifattura: cos’è?

Un movimento, o calibro, di manifattura – per gli anglofili, in-house – è un movimento progettato e realizzato all’interno dell’azienda orologiera che produce un certo orologio.

Un esempio sono i movimenti Rolex, o quelli Omega. Montare un calibro di manifattura è indice di capacità tecniche e disponibilità economica in seno all’azienda produttrice. È pertanto consueto associare il calibro di manifattura all’idea di orologio di lusso: un oggetto rifinito in ogni sua parte e realizzato con un occhio di riguardo all’integrazione tra i suoi componenti.

Il movimento Co-Axial di Omega, un esempio innovativo di calibro di manifattura

Pro e contro del movimento di manifattura

I movimenti di manifattura consentono di realizzare un connubio tra l’orologio e il meccanismo che lo anima, progettando assieme tutte le componenti. Questo risulta essere un grande vantaggio nel caso di orologi di forma o ad alte prestazioni, come nel caso del Richard Mille Rafa Nadal. Il prestigio di un movimento di manifattura deriva quindi soprattutto dall’essere realizzato espressamente per un certo orologio, sia pur condividendo, qualora necessario, parte della componentistica con altri calibri della stessa Casa.

Il Richard Mille RM11-01 dell’allenatore della Nazionale campione d’Europa, Roberto Mancini

Gli svantaggi dei movimenti di manifattura sono essenzialmente legati ai costi. Un movimento di manifattura è più costoso da produrre, e non è detto che abbia prestazioni migliori di uno di fornitura: non a caso, molti sono i produttori che elaborano movimenti di fornitura, soprattutto ETA, sostituendo alcune componenti. In questi casi siamo di fronte a un prodotto ibrido, che nasce come calibro di fornitura e viene poi modificato. Un altro elemento problematico è la manutenzione: i calibri di manifattura hanno ricambi più costosi e rari da trovare rispetto a quelli di fornitura.

Nel prossimo articolo, scopriremo cosa sono i calibri di fornitura, quali sono i loro pro e contro, e faremo un bilancio delle due soluzioni. Se vi è piaciuto questo articolo, iscrivetevi alla Newsletter di Chronosect (in fondo alla home page) e leggete il nostro Magazine!

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