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Patek Philippe

Poche maison, nell’orologeria, hanno un nome che da solo è in grado di chiudere una conversazione tra appassionati di orologi di lusso, mettendo un punto fermo. Patek Philippe è parte di questo ristrettissimo novero.

La Casa ginevrina può a buon diritto essere considerata il riferimento nell’orologeria di lusso. Ha prodotto gli orologi più complicati della storia, ha realizzato, con la cassa Calatrava, forse la forma più pura del segnatempo, costruito il primo orologio da polso svizzero, creato il primo cronografo rattrappante… I suoi successi sono innumerevoli.

Patek Philippe nasce nel 1839, da una associazione di Antoine Norbert de Patek e François Czapek. Dopo alcuni anni, esce dalla società Czapek e vi entra Jean Adrien Philippe, inventore nel 1844 della corona di carica: il meccanismo, tuttora in uso, che integra, in una sola corona vincolata all’orologio, le funzioni di carica e di regolazione dell’ora, sostituendo le precedenti chiavette di carica che rischiavano sempre di venir perse o di introdurre nell’orologio sporco e umidità.

Nel 1851, la società prende il nome attuale di Patek, Philippe & Cie –Fabricants à Genève. Inizia da qui l’utilizzo di un marchio che resta impresso nella memoria di chiunque si avvicini anche solo per sentito dire al mondo dell’orologio.

Dopo aver realizzato il primo orologio da polso svizzero – il primato assoluto è di Breguet a Parigi, ma questa è un’altra storia… – destinato alla contessa Koscowitz d’Ungheria, dopo aver brevettato il calendario perpetuo, dopo aver costruito il primo cronografo rattrappante sia da tasca che da polso, ed essersi dimostrata abile persino nel realizzare complicazioni astronomiche, con il Packard, Patek Philippe subisce, come molte altre aziende, gli effetti della crisi del 1929.

Nel 1932, la già prestigiosissima Casa viene rilevata dalla famiglia Stern, tuttora titolare della proprietà aziendale. L’acquisizione dà subito nuova linfa alla maison, con l’introduzione di una soluzione volta a portare ad un pubblico sempre più ampio la qualità Patek Philippe: nello stesso anno in cui gli Stern entrano in possesso di Patek Philippe viene infatti lanciata la cassa Calatrava, destinata a grandissimi successi e ancor oggi simbolo dell’orologeria di lusso, oltre che di Patek Philippe stessa.

Il supercomplicato “Graves”, la spirale Gyromax, il primo orologio elettronico, il brevetto dell’orologio con fusi orari, il record mondiale di precisione per un orologio meccanico del 1962 – tuttora imbattuto -, il calendario perpetuo secolare con data retrograda, l’impressionante calibro 89, ossia l’orologio più complicato al mondo… Non c’è campo dell’arte orologiera in cui Patek Philippe non abbia lasciato la sua impronta.

Ma Patek Philippe non è solo grandi complicazioni e innovazione tecnica. Lo stile della maison ginevrina è altrettanto apprezzato che la sua maestria meccanica. Oltra alla già citata cassa Calatrava, basti pensare alle due grandi creazioni Patek Philippe firmate Gerald Genta: l’intramontabile Nautilus e l’essenziale ed elegantissimo Ellisse d’Oro. La storia di Patek Philippe è anche una storia di buongusto e qualità artistica.

Per riassumere in una frase Patek Philippe, è forse giusto far riferimento ad una sua notissima campagna pubblicitaria: «Le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono, e si tramandano». Patek Philippe incarna perfettamente l’ideale di perpetuità dell’orologio meccanico, da trasmettere alle future generazioni.

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