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Anno nuovo: orologi e calendario

I fortunati possessori di orologi da polso dotati di complicazioni calendario al 31 dicembre hanno vissuto un’esperienza rara: veder scattare i loro segnatempo all’inizio dell’anno nuovo.

Non solo il giorno del mese e quello della settimana, bensì anche il mese e l’anno scattano all’unisono, in una sinfonia meccanica che porta ogni ingranaggio nella giusta posizione al momento esatto, dopo 365 giorni di attesa.

Ma come funziona un orologio dotato di calendario meccanico? E quali sono le differenze tra calendario semplice, calendario annuale e calendario perpetuo?

Orologi con calendario completo

Quella del calendario completo è la complicazione calendario più semplice da realizzare. La ruota del datario trascina con sé quella dei giorni della settimana e, ogni 31 giorni, fa scattare quella del mese. È anche la complicazione calendario economicamente più accessibile. Lo svantaggio di questo sistema è che ogni qualvolta un mese duri meno di 31 giorni, il calendario va fatto avanzare manualmente di uno o più scatti al momento del cambio del mese.

Orologi con calendario annuale

Qui cominciamo a entrare nel campo delle complicazioni orologiere propriamente dette. Se il calendario semplice è meramente un’aggiunta “passiva” al meccanismo di misurazione del tempo ordinario, con una serie di ruote tarate per trascinare lo scatto di data, giorno della settimana e mese dell’anno, con il calendario annuale passiamo ad un livello superiore.

Gli orologi con calendario annuale sono oggetti straordinari perché dotati di una vera e propria memoria meccanica. Vi sono, all’interno di questi segnatempo, dei meccanismi che tengono traccia di quale è il mese in cui ci si trova, in modo da far scattare la fine dello stesso nel giorno giusto.

In concreto, un orologio dotato di calendario annuale farà scattare la fine di aprile, giugno, settembre e novembre al trentesimo giorno degli stessi, facendo quindi comparire il primo del mese successivo in luogo del trentuno del mese corrente. Per quanto riguarda febbraio, il calendario annuale fa scattare la fine del mese al 28.

Il calendario perpetuo

Come molti sanno, il nostro calendario è stato ideato da Giulio Cesare e aggiornato da Papa Gregorio XIII, e, per rimanere allineato ai moti degli astri, integra un correttivo, chiamato anno bisestile. Ogni quattro anni, a febbraio viene aggiunto un giorno. Gli orologi con calendario annuale devono per forza essere portati avanti manualmente in questa occorrenza.

Il calendario perpetuo è la complicazione orologiera che consente a un segnatempo di scattare, seguendo il calendario gregoriano, anche negli anni bisestili. Per far questo, è necessario integrare nel movimento un meccanismo che scatta ogni soli quattro anni, con il solo scopo di visualizzare il 29 febbraio. Il calendario perpetuo, non a caso, è considerato una delle tre grandi complicazioni dell’orologeria, insieme al tourbillon e alla ripetizione minuti.

Oltre il calendario perpetuo?

Alcuni produttori di alta orologeria hanno voluto spingersi oltre il calendario perpetuo, realizzando il calendario secolare. Questa complicazione nasce perché, con il calendario gregoriano, ogni 100 anni il bisestile “salta”, tranne che negli anni multipli di 400. Pertanto, nel 2000, febbraio ha avuto 29 giorni, mentre nel 2100 ne avrà 28. Di questo salto di data secolare, il calendario perpetuo non tiene conto, e andrà pertanto corretto nel 2400. I calendari perpetui vengono quindi, in certi casi, forniti con una componente aggiuntiva da utilizzare fra quasi quattro secoli per evitare questo inconveniente.

Ma esistono Case che hanno pensato di realizzare orologi con calendario secolare. Franck Muller, fedele al proprio motto “Master of Complications“, con l’Aeternitas Mega 4, ha costruito un segnatempo da polso dotato di ben 34 complicazioni, una delle quali è appunto il calendario secolare, progettato per scattare ogni quattro secoli e saltare il bisestile.

A cosa serve un orologio con calendario?

Si potrebbe chiedere, nell’era del digitale, quale sia la funzione di un orologio dotato di calendario meccanico. Dopotutto, un qualunque computer, come anche un orologio digitale al quarzo, è in grado di dirci con precisione quale sarà il giorno in cui la data dovrà scattare dal 28 febbraio al primo marzo, e quando si debba attendere il 29.

Il fascino dell’orologio meccanico non sta tanto nella sua precisione, quanto nella sua potenzialità di essere un ponte verso il futuro. Nulla esclude che qualche nostro discendente non possa guardare lo scatto del 29 febbraio 2400 sullo stesso orologio con calendario perpetuo che qualcuno di noi ha messo al polso durante la nostra vita. Lo stesso non si può dire per i più sofisticati strumenti elettronici: venuta meno, per vetustà, la produzione dei processori che li azionano, sarà solo questione di tempo prima che si guastino senza rimedio. Mentre un orologio meccanico sarà sempre riparabile da un orologiaio, perché ciascuna delle sue componenti può essere in ogni momento riprodotta con tecniche alla portata di una piccola realtà produttiva.

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