Secondo articolo di una serie a puntate sulla grande rivalità fra Omega e Rolex. Oggi vedremo il confronto tra Rolex Daytona e Omega Speedmaster.
Rolex Daytona vs Omega Speedmaster: la storia
Sia lo Speedmaster di Omega che il Daytona di Rolex sono i cavalli di battaglia delle rispettive manifatture da oltre sessant’anni. Questi cronografi possono legittimamente reclamare il titolo di pionieri della categoria dei cronografi sportivi. Entrambi, infatti, nascono come segnatempo robusti, dotati di funzione cronografo, con vetro plexi e carica manuale.
L’Omega Speedmaster è tra i due cronografi quello che inizialmente riscuote maggior successo: l’ottima leggibilità, le anse ritorte a lira che si abbinano ottimamente a cinturini di ogni tipo, la fama derivante dalla partecipazione alle missioni Apollo, sono elementi che rendono questo versatile segnatempo un orologio di successo.
Il Rolex Daytona, inizialmente, riscuote pochi consensi. I cronografi a carica manuale, con l’arrivo dello Zenith el Primero e dell’Heuer Monaco, sembrano superati. Persino il Daytona Paul Newman è quasi trascurato, quando è in produzione. Le cose cambiano con l’arrivo del Daytona Zenith, nel 1988, dotato di vetro zaffiro e movimento automatico di derivazione Zenith El Primero. Il Daytona Zenith è un successo clamoroso, e le vendite trascinano anche gli usati a carica manuale, tra cui il Paul Newman, che raggiunge quotazioni elevatissime.
Oggi, sia il Rolex Daytona che l’Omega Speedmaster sono offerti come cronografi a carica automatica con vetro zaffiro. Omega aggiunge poi versioni di diametro ridotto – Speedmaster Reduced -, a carica manuale, con vetro plexi… Insomma, c’è uno Speedmaster per tutti i gusti.
Rolex Daytona vs Omega Speedmaster: la tecnica
Il Rolex Daytona è cambiato molto, tecnicamente parlando, dalle sue origini. Non solo è passato dal movimento meccanico a carica manuale a quello automatico: anche la cassa e i sistemi di tenuta sono via via mutati, trasformando un cronografo con pulsanti a pompa in uno con pulsanti a vite e cassa Oyster impermeabile. Le versioni più importanti nella storia del Rolex Daytona sono tre: quella delle origini, con movimento manuale e vetro plexi, cui appartiene anche il celebre Paul Newman – un Daytona con quadrante dalla particolare colorazione, molto ricercato dai collezionisti -; il cosiddetto “Rolex Daytona Zenith“, che monta un movimento automatico derivato da quello dell’ottimo El Primero; l’attuale versione “Daytona ceramica“, con movimento di manifattura Rolex e lunetta tachimetrica in ceramica antigraffio.
L’Omega Speedmaster, nato, al pari del rivale Daytona, con movimento meccanico a carica manuale, vetro plexy e pulsanti a pompetta, viene via via offerto in numerosissime versioni differenti. È difficile tenere traccia dei mutamenti occorsi nella gamma Speedmaster. Basti dire che, oggi, al classico “Moonwatch” a carica manuale con un movimento identico a quello degli anni Sessanta, si affianca la versione automatica con il più innovativo sistema di scappamento sul mercato, il Co-Axial, totalmente antimagnetico. Non mancano, naturalmente, le versioni commemorative delle missioni Apollo.
Rolex Daytona vs Omega Speedmaster: prezzi e mercato
Se l’Omega Speedmaster vanta una storia illustre e una tecnica d’avanguardia, è nelle quotazioni di mercato che il Rolex Daytona svetta. Il cronografo della Casa della Corona, nella sua attuale versione, la referenza 116500, viene venduto a tre volte il prezzo di listino. Molto più abbordabile il cronografo di Omega, che comunque rispetto al passato ha visto le sue quotazioni aumentare sensibilmente.
Che si scelga un Omega Speedmaster o che si opti un Rolex Daytona, in ogni caso, si cade in piedi: entrambi sono orologi di lusso molto ben eseguiti con agevole rivendibilità e notevole tenuta del valore. E voi, quale preferite?
