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Come è fatto un orologio?

Dr. N

Vediamo in questa serie di articoli di quali parti è composto un orologio e come funziona.

In questo primo brano, ci occupiamo delle componenti visibili dall’esterno, così da familiarizzare con i termini più comuni dell’orologeria: cos’è un bracciale e come si differenzia da un cinturino? Che differenza c’è tra ghiera e lunetta?

Partiamo dall’inizio: la cassa

La cassa è il centro dell’orologio, in tutti i sensi. È la parte più visibile di un segnatempo, è quella che ospita il motivo per cui esso esiste, l’indicazione dell’ora sul quadrante, e il motivo per cui esso è in grado di mostrar l’ora, il movimento.

Parlando in senso stretto, la cassa è l’involucro entro il quale movimento, quadrante e sfere sono contenuti. Usualmente la cassa è realizzata in metallo: acciaio, oro e sue leghe, platino, ottone cromato sono i materiali più comuni. Ma esistono costruttori che realizzano le casse anche in materiali non tradizionali, come ceramica, fibra di carbonio, titanio, persino vetro zaffiro.

La cassa è composta di un corpo principale e di un fondello sul retro, che dà accesso al movimento.

Il fondello può -nella gran parte dei casi- essere inserito a pressione (altrimenti detto “a scatto”), o a vite. La seconda soluzione offre maggior tenuta dell’impermeabilità. La prima è più semplice costruttivamente e consente agevole ispezione del movimento aprendo il fondello anche con una lametta. Il fondello oggi è sovente realizzato con un inserto in vetro, per consentire al proprietario di ammirare il movimento senza aprire l’orologio.

Sopra la cassa è posizionato il vetro, che copre e protegge il quadrante permettendo di leggere l’ora. Il vetro può essere in plastica, detto anche plexi, o in vetro, minerale o zaffiro. Il plexi ha il vantaggio di essere economico e lucidabile facilmente, oltre a non frammentarsi in schegge in caso di urto; il vetro, specie se zaffiro, è più resistente ai graffi.

Intorno al vetro si trova la lunetta o ghiera. Questi termini sono talora usati come sinonimi, ma la ghiera andrebbe più correttamente a indicare il supporto girevole presente a esempio sugli orologi subacquei per misurare il tempo residuo di immersione, mentre la lunetta indicherebbe un supporto fisso, avente funzione decorativa come nel Rolex Datejust o utilizzata per apporvi gli indici della cronografia come nel Rolex Daytona.

Lungo i lati della cassa, solitamente sulla destra, sono presenti la corona e gli eventuali pulsanti. La corona serve a caricare l’orologio e ad impostare l’orario. I pulsanti, solitamente, servono a permettere all’utilizzatore di impiegare il sistema di cronografia quando esso è presente nell’orologio.

Il cinturino: quel che ci tiene l’orologio al polso

L’orologio non potrebbe stare al suo posto, ossia al nostro polso, senza un supporto adeguato. Il cinturino è ben più che una semplice striscia che trattiene la cassa. Si tratta di un elemento che, soprattutto dagli anni Settanta in poi,ha ricevuto grande attenzione e che contribuisce a definire il carattere di tutto l’orologio. Quanti di noi appassionati hanno provato il piacere di trasformare l’aspetto del proprio segnatempo semplicemente cambiando un cinturino in pelle con uno in gomma, o in tessuto, magari con una fantasia policroma?

La differenza tra cinturino e bracciale è semplice: il secondo è in metallo. Tutti gli altri – in gomma, in stoffa, in pelle o in qualunque fantasioso materiale l’industria orologiera concepisca – sono cinturini.

 

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