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Glashutte: gli orologi, la storia

Glashutte è un nome sulla bocca di molti, nel mondo dell’orologio. Questa città in Sassonia è il principale centro orologiero tedesco, e le grandi Case teutoniche hanno qui non solo gli stabilimenti produttivi, bensì anche i centri di ricerca e sviluppo. Insomma, Glashutte è una vera città dell’orologio.

Ma come mai Glashutte è diventata una città di orologiai? Facciamo un passo indietro…

Gli inizi: la Sassonia di F.A. Lange

Nel 1845, con la collaborazione del governo della Sassonia, l’orologiaio della corte di Dresda, Ferdinand Adolph Lange, avvia una manifattura orologiera su piccola scala. Il compito affidato dallo Stato a Lange non è dei più semplici: si tratta di creare, quasi da zero, una scuola che formi quindici orologiai in tre anni, per poi avviarli a realizzare strutture produttive indipendenti sparse per la città di Glashutte.

F.A. Lange non solo soddisfa i termini del contratto col governo sassone, ma riesce anche a introdurre innovazioni importanti nell’orologeria. Fra queste, la prima applicazione del sistema metrico alla lavorazione dei segnatempo – in precedenza si misurava con la linea, misura francese poco superiore a 2 millimetri e mezzo – e il concetto di orologio pronto all’uso dalla fabbrica. Con F. A. Lange, per la prima volta, l’orologio esce dalla manifattura già regolato per tenere il tempo: in precedenza, il compito della taratura era demandato al singolo orologiaio che si occupava della vendita al dettaglio.

Glashutte: i primi successi e la scuola orologiera

Anche dopo l’unificazione tedesca, Glashutte continua a crescere e diviene un polo orologiero di rilevanza europea, in grado di confrontarsi con Londra, Parigi e naturalmente Ginevra. Quando poi inglesi e francesi cessano di realizzare orologi perché non in grado di competere con i bassi costi di produzione svizzeri, la struttura produttiva di Glashutte resse la concorrenza elvetica.

Il successo di Glashutte è dovuto anche alla presenza di una scuola orologiera, fondata da un allievo di Lange, Grossmann, che forma gli orologiai, i quali poi si mettono in proprio e realizzano, in quello che è un vero e proprio distretto industriale ante litteram, i loro segnatempo. Avere fornitori capaci e geograficamente vicini fa la differenza.

Un altro nome che ha reso grande Glashutte è quello di Muhle, il quale fonda una fabbrica di strumenti di misurazione basati sul sistema metrico decimale, estremamente precisi e apprezzati dagli orologiai. Muhle, verso la fine dell’Ottocento, inizia a realizzare anche strumenti per automobili.

Una battuta d’arresto: la Prima Guerra Mondiale

La crisi economica dovuta alla sconfitta nella Prima Guerra Mondiale comporta, per le manifatture di Glashutte, serie difficoltà nell’approvvigionamento dei componenti – i vetri ad esempio erano prodotti in Alsazia-Lorena, passata alla Francia dopo il 1918-.

Nel prossimo articolo vedremo come le manifatture di Glashutte, in particolare Lange, si sono reinventate per sopravvivere alla crisi. Scopriremo anche alcuni orologi che stilisticamente continuano a ispirare la produzione orologiera tedesca, come il Tutima Urofa.

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