Il Patek Philippe Aquanaut nasce nel contesto degli anni Novanta, quando il boom delle tecnologie informatiche crea una categoria di nuovi ricchi che non si accontenta più di sfoggiare il proprio benessere con gli orologi della vecchia generazione. Patek Philippe sceglie di prendere spunto dal suo successo più recente, il Nautilus di Gerald Genta, traendo da esso alcune forme ma rendendo l’insieme più sportivo e informale.

Il Patek Philippe Aquanaut è un orologio innovativo per molti motivi. Anzitutto, il quadrante “a barretta di cioccolato” o “carro armato” è una rivoluzione per Patek Philippe, azienda abituata ai raffinati quadranti smaltati o decorati con motivi finissimi. Anche il cinturino in gomma, sempre a quadrettoni, rappresenta una novità che stupisce molti, quando questo orologio viene presentato.

Il successo, per il Patek Philippe Aquanaut, non è immediato. Questo orologio verrà capito soprattutto quando sarà rivisitato nella referenza 5165 e 5167, quest’ultima detta “Jumbo” in ragione della cassa di grandi dimensioni. Il nuovo quadrante senza l’indice arabo a ore tre lascia spazio alla finestrella del datario, risultando più equilibrato nel complesso.

L’Aquanaut è anche l’orologio con cui Patek Philippe sperimenta maggiormente. Oltre a proporlo con complicazioni come il secondo fuso orario nella versione Travel Time, la Casa della Croce di Calatrava realizza l’Aquanaut anche in numerose varianti di colore. L’Aquanaut viene infatti prodotto con le colorazioni di quadrante e cinturino più diverse: dal verde khaki all’arancione, passando per il blu.

Oggi il Patek Philippe Aquanaut è un orologio molto apprezzato da chi desidera un’alternativa più abbordabile al Nautilus. La forte domanda di quest’ultimo, però, ha comportato anche un rialzo delle richieste, e dei prezzi, dell’Aquanaut, ragion per cui anche questo orologio, nato come porta d’ingresso per i giovani nel mondo Patek Philippe, ha finito per essere un acquisto da investimento.