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Glashutte: gli orologi, la storia – parte seconda

Nell’articolo precedente, abbiamo visto come Glashutte è diventata la città dell’orologio tedesca. Dal fondatore delle manifatture orologiere sassoni, il pioniere F.A. Lange, sino alla Prima Guerra Mondiale, la produzione di segnatempo a Glashutte non ha fatto che crescere in quantità e qualità.

La crisi causata dalla sconfitta tedesca nella Grande Guerra, però, porta Glashutte a una battuta d’arresto. Molte aziende chiudono per mancanza di fornitori.

In questo articolo, vedremo come è avvenuta la prima rinascita di Glashutte, quella dell’interguerra. In un articolo successivo, vedremo questa città tedesca guadagnarsi un posto nell’alta orologeria del nostro tempo.

Dopo la Grande Guerra: la rinascita di Glashutte

La sconfitta nella Prima Guerra Mondiale mette a dura prova l’attività orologiera di Glashutte. La Svizzera, grazie alla sua neutralità nel conflitto, ha avuto le risorse per introdurre innovazioni tecniche come la produzione meccanizzata: la posizione di vantaggio degli elvetici appare difficilmente recuperabile da parte di un Paese le cui catene di fornitura sono interrotte dalle conseguenze degli eventi bellici: basti pensare ai vetri, prodotti nell’Alsazia Lorena caduta in mano francese.

Le difficoltà spingono alla costituzione della DPUG, conglomerato in grado di produrre autonomamente tutte le componenti di un orologio da tasca. Vengono adottate le nuove tecniche produttive e si arriva a realizzare un numero record di segnatempo. Anche A. Lange & Sohne sceglie, alla fine degli anni Venti, la strada della produzione meccanizzata di orologi.

 

Sempre negli anni Venti nasce, dalle travagliate vicissitudini societarie della DPUG, un’azienda dal nome importante: Urofa. La Urofa produce ébauches a Glashutte, sia per uso interno che per fornitura a terzi. Urofa, a sua volta, produce orologi con un marchio che gli appassionati ben conoscono: Tutima.

La Seconda Guerra Mondiale e i cronografi

L’orologeria di Glashutte, come ogni altra industria tedesca, contribuisce allo sforzo bellico della Germania nel secondo conflitto mondiale. L’intera produzione orologiera viene riservata alle esigenze militari e nasce un cronografo da polso tra i più celebri della storia cittadina: il Tutima Urofa calibro 59.

Il Tutima Urofa cal. 59 equipaggia i piloti della Luftwaffe per tutta la durata della guerra, venendo apprezzato per robustezza, leggibilità e facilità d’impiego. I grandi tasti e l’ampia corona rendono agevole l’utilizzo anche con guanti indossati, mentre le sfere e i numeri arabi bianchi su quadrante nero donano al cronografo dell’aeronautica tedesca un’estetica ancora riconoscibile dopo settant’anni.

Dopo la guerra: un futuro incerto

La sconfitta nel secondo conflitto mondiale è per la Germania devastante e totale. Glashutte non viene risparmiata: oltre alle distruzioni belliche, la città viene spogliata di numerosi macchinari necessari alla produzione orologiera da parte delle forze sovietiche, che li trasportano come preda bellica in URSS.

Nel prossimo articolo, vedremo come gli ingegnosi orologiai di Glashutte hanno saputo custodire e alimentare l’arte orologiera tedesca attraverso le difficoltà del dopoguerra, fino alla rinascita dei nostri giorni.

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