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Tudor Black Bay 58 Blue

Dr. N

Il Tudor Heritage Black Bay, di cui vi abbiamo parlato qui, è certamente un modello fra i più riusciti di casa Tudor. Si tratta di un orologio che abbina meccanica moderna a stilemi vintage, risultando interessante sia per chi desidera un orologio di qualità ben leggibile e dallo stile differente dal solito, sia per chi apprezza l’aspetto degli orologi subacquei di una volta.

Il nuovo modello Tudor Black Bay 58 Blue è un orologio che dimostra come Tudor sappia ascoltare le richieste degli appassionati, venendo loro incontro con modelli sempre più vicini ai gusti del pubblico. Vediamo insieme tutti i segreti di questo modello.

Tudor Black Bay: da dove arriva?

La linea Black Bay di Tudor nasce nel 2012 con l’obiettivo di dare una caratterizzazione autonoma alla Casa della Rosa, fino a quel momento autrice di modelli interessanti ma complessivamente molto influenzata da Rolex. Se la presenza della Casa madre è certamente una garanzia qualitativa, in alcuni momenti della storia di Tudor questo legame ha comportato un limite alla creatività di Tudor. Non è però più così: in buona parte grazie alla linea Black Bay, Tudor si è guadagnata un’immagine più autonoma da Rolex e ha dimostrato una propria personalità.

L’idea centrale, nella linea Black Bay di Tudor, è quella di riprendere gli stilemi degli orologi sportivi vintage e portarli nel nostro tempo, utilizzando materiali e movimenti al passo con la tecnica moderna.

Tudor ha sempre preferito montare movimenti diversi rispetto a quelli della “sorella maggiore” Rolex, per comprensibili ragioni di differenziazione tra i due Marchi. Questa scelta per molti anni ha condotto Tudor a installare i validi movimenti ETA, fornitore che accomunava questa Casa a molti altri nomi dell’orologeria elvetica. Recentemente però l’annuncio di ETA di voler ridurre la cooperazione con le Case esterne al gruppo Swatch di cui fa parte, unitamente alla scelta di Rolex di elevare il prestigio percepito della sua controllata, porta Tudor a sviluppare in proprio una linea di movimenti.

La scelta di Tudor di entrare nel novero dei produttori di orologi che realizzano in casa anche i movimenti vede il suo primo sbocco concreto nel 2015, con l’arrivo di un calibro sviluppato internamente – ovviamente con l’aiuto della Casa madre Rolex – sul Tudor North Flag. Le innovazioni principali, rispetto ai movimenti ETA precedentemente in uso, sono la spirale in silicio e la notevole riserva di carica di settanta ore. Queste scelte tecniche persistono nei successivi movimenti via via presentati da Tudor, fino ad arrivare al 2018, quando viene introdotto sul mercato il Tudor Black Bay Fifty-Eight, dotato del movimento MT 5402, studiato appositamente per conservare le prestazioni dei suoi innovativi predecessori pur in una cassa di dimensioni ridotte.

Il Tudor Black Bay 58

L’idea del Tudor Black Bay è piaciuta e ha avuto un ottimo riscontro di mercato. La scelta di Tudor di puntare su stilemi vintage ha incontrato il favore degli appassionati, ma con qualche riserva. L’argomento principale dei critici del primo Black Bay riguarda le dimensioni dell’orologio: se si vuol realizzare un segnatempo di ispirazione retro, scegliere una cassa da 41 mm di diametro appare poco consono al periodo storico, gli anni Sessanta e Settanta, che si desidera richiamare.

Con il Tudor Black Bay 58, Tudor dimostra di essere una Casa che sa ascoltare i propri clienti. Questo orologio, che conserva come detto le caratteristiche meccaniche dei predecessori, integrando sia la riserva di carica di settanta ore che la spirale in silicio, si avvicina ancora di più alle caratteristiche dei vintage cui già il Black Bay da 41 mm si ispira. Come detto, il movimento MT 5402 ha permesso di ridurre le dimensioni della cassa, non solo in larghezza – il diametro del Black Bay 58 è infatti di 39 mm, due in meno del modello cui si ispira – bensì soprattutto nello spessore: l’altezza della cassa del Black Bay è di 15 mm, quella del Tudor Black Bay 58 invece risulta di ben 3 mm più sottile. Questa caratteristica avvicina di molto l’indossabilità del Tudor Black Bay 58 a quella dei Rolex Submariner vintage, completando così il percorso di avvicinamento agli stilemi di un tempo cui Tudor ha deciso di improntare il suo nuovo corso estetico.

Il Black Bay 58 Blue

Il primo Tudor Black Bay 58 ha una colorazione che si rifà esplicitamente ai quadranti vintage “virati”. L’utilizzo del punto dorato sulla scala esterna richiama infatti il viraggio di colore che si verifica nel tempo con gli orologi dotati di vernice luminescente al trizio, la quale passa da bianca a giallina: un’evidente strizzatina d’occhio ai collezionisti appassionati di orologi d’epoca.

La scelta di Tudor, con il nuovo Tudor Black Bay 58 Blue, è di proseguire nella fortunata genìa dei Black Bay basandosi su modelli di successo del passato. In linea con la scelta di riprendere gli stilemi anni Sessanta e Settanta, Tudor si è ispirata a un proprio modello fornito ai sommozzatori della Marina Militare Francese negli anni Settanta. La colorazione del quadrante, un blu antiriflesso cangiante, è identica a quella delle specifiche militari di allora. L’effetto complessivo appare ora realmente quello di un orologio vintage: infatti, al momento della produzione, questi orologi non erano ancora “virati” nel quadrante. Erano invece caratterizzati da quadranti ad alto contrasto in colore scuro con indici e sfere bianchi, che poi, col tempo, hanno virato al giallo-arancio. Nel Tudor Black Bay 58 Blue, gli indici e le sfere bordati in color argento contrastano con il blu del quadrante garantendo ottima leggibilità.

Il Tudor Black Bay 58 Blue, dunque, appare un orologio decisamente indovinato, sia sul piano tecnico che su quello stilistico. Difetti? Secondo chi scrive, la spirale in silicio, adottata anche da molte altre Case, è una tecnologia non destinata ad essere riparabile tra qualche decennio, a causa della probabile chiusura futura delle linee produttive dei componenti in silicio, quando l’industria dell’elettronica di consumo non utilizzerà più questo materiale. Questo rende qualunque orologio monti componenti in silicio – non solo il Tudor di cui trattiamo oggi – non in grado di reclamare il titolo di “potenzialmente eterno” che spetta ad ogni orologio meccanico “puro”. Rolex, conscia di questa potenziale problematica – che ha più a che vedere con questioni di riparabilità futura che con la funzionalità attuale del movimento -, ha scelto di tornare alle spirali in metallo, utilizzando la spirale Parachrom blu, che garantisce antimagneticità quasi pari al silicio ma è in lega metallica, dunque riproducibile anche in un lontano futuro in cui non dovessero esistere più le linee produttive dei componenti in silicio.

Il Tudor Black Bay 58 Blue fa per me?

Il Tudor Black Bay 58 Blue è indubbiamente un orologio versatile. Le sue dimensioni gli consentono di essere utilizzato in ogni occasione: a differenza del “fratello maggiore” Tudor Black Bay, il 58 non sporge molto sul polso e può essere portato anche con abbigliamento non sportivo.

L’indubbia qualità tecnica Tudor abbinata agli stilemi vintage porta certamente il Tudor Black Bay 58 Blue ad essere la scelta ideale per chi desidera un orologio subacqueo di pregio, esteticamente piacevole, che vesta più “leggero” dei Rolex Submariner odierni.

 

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