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Gli smartwatch sono veri orologi?

Il mercato degli orologi, negli ultimi anni, ha visto emergere un nuovo prodotto, i cosiddetti Smartwatch. Sono dispositivi indossabili, connessi al proprio cellulare, che ne aumentano le funzionalità. Il loro successo è notevole: all’inizio del 2020, la sola Apple, con il suo Apple Watch, ha superato nelle vendite l’intera industria orologiera svizzera.

Gli smartwatch sono dunque il futuro dell’orologeria? Solo una moda passeggera? Gli appassionati di orologi tradizionali devono preoccuparsi? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Cos’è uno smartwatch?

Il cosiddetto smartwatch, in inglese “orologio intelligente”, è un dispositivo elettronico indossabile. Si tratta di uno strumento che, mediante l’utilizzo di una batteria ricaricabile, un processore, uno schermo tattile ed una connessione senza fili ad uno  smartphone, consente all’utilizzatore di interagire con il proprio telefonino senza doverlo prendere in mano. Lo smartwatch può poi integrare altre funzioni in proprio, anche se attualmente quelli in grado di funzionare autonomamente dallo smartphone sono pochi: ad oggi, lo smartwatch non sembra in grado di sostituire lo smartphone.

Perché lo smartwatch non è un orologio

Lo smartwatch è un orologio? Nonostante il nome contenga la parola “watch”, “orologio”, la risposta è decisamente negativa. Lo smartwatch è un dispositivo elettronico indossabile. Non è concettualmente dissimile da un tablet o da uno smartphone che venisse legato al polso con un apposito supporto: ha solo dimensioni più compatte, per evidenti ragioni di ergonomia. Il fatto che indichi l’ora non è per sé solo sufficiente a qualificarlo come un orologio: anche un iPad o una meridiana solare lo fanno, ma non per questo li qualifichiamo come orologi.

Un orologio è uno strumento ideato per misurare lo scorrere del tempo, che viene portato al polso, o in tasca. Può avere delle funzionalità aggiuntive, come il cronografo o il tourbillon, ma resta concepito come segnatempo.

Uno smartwatch è un dispositivo elettronico indossabile, che ha più in comune con un cellulare che con un orologio.

Perché lo smartwatch non è la nuova crisi del quarzo

La crisi del quarzo, negli anni Settanta, mette a repentaglio la sopravvivenza dell’industria orologiera svizzera. La disponibilità di orologi robusti, precisi, affidabili, ad una frazione del prezzo di un orologio meccanico tradizionale, comporta la necessità per le maison elvetiche di reinventarsi. molte scompaiono, altre scelgono di seguire la strada del quarzo, come fa Swatch. Negli anni Ottanta, il ritorno della passione per l’alta orologeria consente alle aziende sopravvissute di riprendersi: oggi un orologio meccanico si acquista perché se ne apprezzano complessità e raffinatezza, perché si sceglie un oggetto potenzialmente illimitato nella sua durata, da tramandare alle future generazioni, non semplicemente per guardare l’ora, scopo cui assolvono bene anche gli orologi al quarzo.

Un manifesto Swatch di qualche decennio fa

La crisi del quarzo ha impattato l’industria orologiera tradizionale perché ha proposto orologi dalle prestazioni superiori ad un costo inferiore. L’orologeria meccanica ha risposto con la qualità, l’innovazione, la passione. Ma ci si è mossi sempre nell’ambito degli orologi: strumenti per misurare lo scorrere del tempo.

Lo smartwatch non ha molto a che fare con gli orologi, se non la collocazione fisica: il polso. Ma non si tratta di un orologio, in quanto non nasce con lo scopo precipuo di misurare il tempo, bensì di un’estensione dello smartphone indossata sul polso anziché in tasca.

Chi porta uno smartwatch, generalmente, utilizzava il telefono per guardare l’ora anche prima dell’avvento degli smartwatch. Gli appassionati di orologeria che scelgono di indossare uno smartwatch non sono poi moltissimi, e in ogni caso continuano ad indossare l’orologio tradizionale nelle occasioni in cui lo smartwatch non è apprezzato, come quando ci si veste con eleganza per partecipare ad un evento importante. Peraltro, chi possiede sia smartwatch che orologi tradizionali tende ad utilizzare lo smartwatch in occasioni, come l’attività sportiva, in cui in precedenza al polso non portava nulla, o portava un orologio a batteria.

Quale futuro per l’orologio tradizionale?

L’orologio tradizionale, a nostro avviso, ha di fronte un brillante futuro. Non vi è alcun motivo per pensare che l’affermarsi degli smartwatch vada a detrimento degli orologi tradizionali, per due ragioni:

  • Chi compra uno smartwatch di solito prima non portava l’orologio
  • Lo smartwatch non è un orologio, è un dispositivo elettronico indossabile

L’orologio tradizionale rappresenta un oggetto che ha ben poco a che spartire con i dispositivi indossabili, se non per la parte del corpo dove viene indossato, ossia il polso. I motivi per cui lo si indossa non sono certo gli stessi che portano a indossare uno smartwatch. Per questo, sono due campi che non interferiscono uno con l’altro.

Un ultimo appunto: lo smartwatch è una moda. L’oggetto indossabile comprato oggi, tra un anno è obsoleto e sostituito. L’orologio meccanico invece…

 

E voi, cosa ne pensate degli smartwatch?

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