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Eleganza sportiva – il Patek Philippe Nautilus 

Dr. N

È uno degli orologi più iconici del nostro tempo. Il Patek Philippe Nautilus, con il suo connubio unico di ricercatezza e sportività, continua, da oltre quarant’anni, ad affascinare generazioni di appassionati. Questo orologio, disegnato per Patek Philippe da Gerald Genta, ha una storia affascinante.

Patek Philippe Nautilus: la nascita di una leggenda

Le origini del Patek Philippe Nautilus vanno ricercate nella “crisi del quarzo” degli anni Settanta. In quell’epoca, l’industria orologiera svizzera rischia l’estinzione a causa della concorrenza dei movimenti al quarzo. Questi ultimi sono enormemente più precisi ed economici di quelli meccanici. Ironia della sorte, è stata la stessa industria orologiera svizzera a sviluppare, negli anni Sessanta, i primi movimenti al quarzo. Ma di questo parleremo in un altro articolo…

Sia come sia, negli anni Settanta l’orologio meccanico svizzero soffre la concorrenza dell’orologio al quarzo giapponese. Grandi aziende vengono ridimensionate o addirittura chiuse, e persino una maison leggendaria come Patek Philippe risente della crisi.

Gerald Genta, in questo periodo, è un disegnatore di orologi al vertice della propria fase creativa. Ha già disegnato per Audemars Piguet il Royal Oak -anche questa storia merita di essere raccontata…- e, quasi per caso, i suoi destini si incrociano con quelli dell’azienda che ha realizzato i più raffinati e complicati orologi di sempre.

Lo stile

Secondo quanto racconta lo stesso Genta, nel 1976, durante un pranzo, incontra i dirigenti di Patek Philippe. Si siede al loro tavolo, e, disegnando con una matita sul tovagliolo del ristorante, traccia le linee di quello che sarebbe diventato il Nautilus. L’ispirazione per la forma dell’orologio viene dagli oblò dei lussuosi transatlantici di linea: la ghiera ad otto segmenti d’arco ne ricorda la cornice, mentre le cerniere di chiusura sono richiamate dalle spallette laterali.

Il nome dell’orologio, Nautilus, è un richiamo al sottomarino del capitano Nemo nel romanzo di Verne “Ventimila leghe sotto i mari”: si sottolinea così la capacità di questo Patek Philippe di sfidare le profondità oceaniche. Il Patek Philippe Nautilus ha infatti una resistenza all’acqua eccezionale per la sua epoca: ben 120 metri. Un risultato straordinario per un orologio così sottile ed elegante, ottenuto grazie alla costruzione monoblocco e alle strettissime tolleranze di lavorazione.

Patek Philippe Nautilus

 

La tecnica

Il Patek Philippe Nautilus è in grado di resistere alla pressione dell’acqua grazie a un segreto costruttivo: la cassa dell’orologio è un monoblocco in acciaio di alta qualità. La ghiera preme contro la cassa e questi due elementi, come le due valve di una conchiglia, serrano la guarnizione di tenuta. Più forte è la pressione dell’acqua, più l’orologio diventa impermeabile. È un metodo intelligente e raffinato di rendere subacqueo un orologio elegante, senza ricorrere a casse spesse e fondelli a vite come avviene in uno sportivo quale il Rolex Submariner.

Anche la meccanica, come si conviene ad un vero Patek Philippe, è un capolavoro di raffinatezza. Per garantire il corretto funzionamento del piccolo rotore che alimenta il movimento automatico del Nautilus, Patek Philippe sceglie di realizzare la massa rotante in oro, metallo con densità più alta rispetto all’acciaio.

Il primo orologio sportivo di lusso, disegnato sempre da Gerald Genta, è il Royal Oak di Audemars Piguet. Rispetto a questo, il Patek Philippe Nautilus presenta uno stile ancora più elegante e raffinato. Senza nulla togliere all’Audemars, la ghiera a otto segmenti d’arco, le forme arrotondate delle spallette laterali, lo splendido contrasto lucido-satinato delle maglie del bracciale del Nautilus, sono senza paragoni.

Patek Philippe Nautilus 5711 1A

Contatta il Dr. N a dr.n@chronosect.com

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